Svolge l’attività di imprenditore edile dal 1972.
Dal 2004 il suo lavoro subisce i primi effetti della crisi economica. Le banche cominciano a chiedergli di rientrare, dei prestiti e non concedono più alcuna dilazione, dopo anni di collaborazione e reciproca fiducia.
Per questo è costretto a vendere alcune sue proprietà.
Le banche non mollano.
Mentre l’imprenditore attende che lo Stato gli paghi lavori già ultimati, gli istituti di credito si fanno sotto pretendendo rientri immediati e negando quegli anticipi delle fatture che rappresentano una condizione necessaria per avviare i cantieri, pagare i dipendenti e i fornitori, sostenere l’attività.
Nel 2008 decide di passare al contrattacco.
Commissiona le prime perizie sui propri conti correnti dalle quali risulta che i tassi d’interesse applicati dalle banche sono oltre la soglia che definisce il reato di usura.
A oggi ha avviato cause con cinque diversi istituti.
Ha ottenuto due vittorie, una con sentenza del Tribunale di Padova e relativo risarcimento per circa 70.000 euro, la seconda con una transazione.
Dal 2013 è vicepresidente nazionale del movimento denominato «Il delitto di usura», che tutela le vittime di usura ed estorsione bancaria prestando assistenza informativa tecnico-legale.
È stato riconosciuto dal Tribunale di Venezia consulente tecnico di parte in materia bancaria.
Nel settembre del 2013 la sua storia è stata raccontata nel corso della trasmissione Presadiretta di Riccardo Iacona.
Nel novembre del 2013 il programma Report di Milena Gabanelli ha raccolto la sua testimonianza in un servizio della giornalista Giovanna Boursier.
Con Chiarelettere ha pubblicato nel 2014 La rivolta del correntista, nel quale rievoca la sua esperienza.